LA NUOVA Basilicata
CULTURA SPETTACOLI MATERA E PROVINCIA
Presentato dalla Fidapa di Matera il libro di Maria Concettta Cataldo che racconta la vita ispirata al bello
Matera- tra i non molti racconti ispirati a nobili ideali spicca “AMELIA” Ed. Del Grifo –Lecce. Il libro è stato presentato a Matera in quel “Tempio della cultura” che è La Scaletta a cura delle Sezioni della Fidapa di Matera Altamura e Gravina. La presidente Rosa Laudadio dopo il saluto introduttivo ha accennato ad alcuni temi dell’opera, rilevandone la carica emotiva ed elevante. Un’ampia analisi del libro è stata svolta dalla Prof.ssa Laura Pesce Colucci Responsabile della Coms. Arte e Cultura della Fidapa Materana. La relatrice ha evidenziato il significato simbolico delle protagoniste del romanzo, ha individuato nell’amore l’elemento portante del racconto ed ha indicato le rilevanti riflessioni filosofiche contenute, alleggerite da belle , ariose, descrizioni dell’ambiente naturale in cui sono collocate le vicende narrate.Il godimento estetico e gli stimoli narrativi,l’acume e la raffinatezza di gusto sono stati ribaditi nel dibattito che ne è seguito. L’autrice dal canto suo ha confermato le pregevoli doti di artista e insieme di donna di elevata sensibilità e cultura. (Laureata in Giurisprudenza,in Sacra Theologia e Scienze Bibliche, premiata esperta di religioni orientali, organizzatrice di convegni culturali a carattere nazionale nell’ambito dell’Associazione Fidapa).Indubbiamente appare fresca e genuina la sua vena poetica, estrinsecata in accorati richiami a nostalgie ed in pennellate scintillanti riflettenti il suggestivo panorama del golfo di Napoli; brillante la rappresentazione dei siti di Capri, con particolare riferimento alla Villa Iovis, ove sembra aleggiare l’ombra ambiguamente tenebrosa di Tiberio. Lo stile è arricchito da metafore luminose e da oggettivazioni assai colorite. Questi pregi artistici tuttavia non sono effetto di mera ostentazione virtuosistica, bensì sono funzionali a forti e talora gravi pensieri: supportano ed insieme alleviano riflessioni su alcune importanti dicotomie che assillano la mente umana, quali finito e infinito, vita-arte, natura-spirito realtà-sogno, dicotomie evidenziate nella prefazione appassionata del Prof, Gino Pisanò. Io aggiungo la contrapposizione tra fede e dolore: tutte si annodano all’esperienza della coppia Silvia-Amelia. A lungo Silvia appare più seducente, avvolta com’è nelle problematiche di comune sentire, mentre Amelia è troppo perfetta, una fredda divinità: l’essere attrae più del dover essere. Ma quando Amelia va a confortare una povera malata terminale e poi si avventura generosamente nei Balcani andando incontro al sacrificio dalla vita per soccorrere persone sconosciute, scatta per essa il fulgore di un fascino eccelso,e viene da dire : fossero tutte le donne come Amelia! L’Amore che lega le due donne è tanto candido quanto nobile, improntato all’ideale platonico, ulteriormente sublimato dalla cristiana carità. La Fidapa, con l’Additare all’attenzione dei lettori questo romanzo svolge un’azione pedagogica di altissimo livello.
Pres.della Sez.Lucana della SFI